martedì 3 novembre 2015

Finalmente una sala chirurgica senza aghi nè bisturi


E' già una realtà...






 ottenuta con un progetto  finanziato dalla Commissione Europea con tre milioni di euro e coordinato dall'Italia, con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa,sotto la supervisione di Arianna Menciassi, ordinario di Bioingegneria industriale.
Partecipano alla realizzazione ,oltre all'università pisana  , centri di ricerca e aziende europee, come l’ateneo inglese di Dundee, dove è attivo il gruppo di Andreas Melzer, coordinatore medico del progetto; S.m. Scienzia Machinale, prima spin off della Scuola Superiore Sant’Anna con sede in provincia di Pisa; Camelot biomedical systems di Genova; la francese Image guided therapy e la ceca Ibbss Engineering spol.

Ha un nome  : Futura (Focused Ultrasound Therapy Using Robotic Approaches) ed è un robot chirurgo che con l'aiuto dell'ecografia, individua il tessuto malato e lo distrugge con fasci di ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (Hifu). In questo modo così tecnologie robotiche avanzate offrono nuovi strumenti terapeutici per trattare in maniera non invasiva i tumori del rene e del fegato e, più in generale, di quelli a carico degli “organi mobili”uccidendo le cellule tumorali ma lasciando intatte le cellule sane che le circondano.

Il progetto Futura è ormai pronto ad affrontare le prove sperimentali. I test sono previsti su animali utilizzati come modello delle malattie umane e sono previsti nei prossimi mesi in Gran Bretagna, presso il centro di Chirugia sperimentale dell'università di Dandee, che partecipa al progetto. A condurre la sperimentazione sarà il gruppo di Andread Melzer, coordinatore medico del progetto.
Sono ovvi gli enormi vantaggi per i pazienti: la lesione tumorale può essere trattata senza provocare danni collaterali ai tessuti sani, senza ricorrere alle tradizionali incisioni chirurgiche oltre all’accuratezza ed alla riduzione della durata del trattamento.





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