martedì 20 ottobre 2015

''Dagli Impressionisti a Picasso. I capolavori del Detroit Institute of Arts. Van Gogh, Gauguin, Monet, Cezanne, Degas, Renoir, Matisse, Modigliani, Kandinsky,Picasso''





Oltre 50 opere provenienti dal Detroit Institute of Arts saranno esposte  in mostra dal 25 settembre al 10 aprile a Palazzo Ducale di Genova. Capolavori di Monet, Van Gogh, Gauguin, Cezanne, Renoir, Degas, Picasso, Modigliani, Matisse, Kandinsky e molti altri, considerati pionieri e simboli delle avanguardie dell'arte europea a cavallo tra '800 e '90 documenteranno , nel percorso espositivo ideato dai curatori della mostra Salvador Salort-Pons e Stefano Zuffi,  l'impatto rivoluzionario dei movimenti artistici scaturiti dagli stimoli peculiari dell'Europa di inizio '900.

Il percorso inizierà dunque con una sezione sulla nascita dell'Impressionismo, sulla volontà degli artisti di aprirsi alla luce libera della natura. Si andrà dall'intenso realismo di Courbet (come in 'Bagnante addormentata presso un ruscello') alla gloria del colore del capolavoro di Claude Monet, i radiosi 'Gladioli' (1876), e del 'Sentiero' di Camille Pissarro. Affiancati, ecco tre dipinti di Renoir, 'Donna in poltrona' (1874) e due opere della tarda maturità. Uno spazio autonomo sarà dedicato alla figura di Edgar Degas, presente con cinque tele che sviluppano tutti i temi fondamentali del pittore parigino: il ritratto, i cavalli e le inconfondibili ballerine. La sezione successiva illustrerà invece i movimenti pittorici che sancirono il superamento dell'Impressionismo e l'aprirsi di nuovi orizzonti. La figura-chiave sarà ovviamente quella di Van Gogh, che, trasferitosi in Francia, 'scopre' la luce e inventa il 'colore nuovo'. In pennellate cariche di materia e di espressione racconta la sua vicenda umana e artistica esaltante, eppure terribilmente sofferta, come testimonia l'esplosiva carica cromatica de 'La Riva della Oise ad Auvers' dipinto dal maestro olandese nel 1890. Immediato e molto intenso sarà il confronto con una serie di quattro straordinari dipinti di Paul Cezanne. Anche in questo caso, le collezioni del museo di Detroit comprendono tutti i campi di ricerca del pittore: la figura umana, il paesaggio provenzale nei dintorni di Aix (con una delle ultime versioni della prediletta Montagna Sainte Victoire), la natura morta, le Bagnanti nel bosco. Alle dinamiche del postimpressionismo parteciperanno anche Pierre Bonnard, con 'Donna con un cane', e Odilon Redon con 'Evocazione di farfalle'. Ampio spazio sarà lasciato alla 'scuola parigina' dei primi anni del '900, dove prendono corpo gruppi, avanguardie, e straordinarie singolarità. Al primo posto c'è Henri Matisse, anima dei Fauve, di cui a Genova saranno allestiti tre memorabili capolavori, in particolare la famosa 'Finestra' del 1916, la prima tela dell'artista a entrare in una collezione pubblica americana. E se appassionante è il dialogo con i tre ritratti (uno femminile e due maschili) dall'intensità struggente di Amedeo Modigliani, anche le tele dei francesi Dufy e Rouault, del bielorusso Soutine, dello spagnolo Juan Gris ilustreranno la spiccata internazionalità del contesto artistico parigino nei primi due decenni del XX secolo. Dopo una sezione che presenterà alcune opere delle avanguardie tedesche (dai 'Girasoli' di Emil Nolde alle vedute di Oskar Kokoscka) il percorso sottolineerà la svolta verso l'astrattismo, carico di colore e di emozione, impressa da Vassily Kandinsky, con il precoce 'Studio per quadro con forma bianca' del 1913.

La sala monografica dedicata a Pablo Picasso esporrà infine sei tele, capaci di riassumere l'intera vicenda dell'arte del '900: dalla giovanile 'Testa di Arlecchino' (1905) fino alla magmatica 'Donna seduta', dipinta nel 1960 da un Picasso quasi ottantenne. Le fasi sempre geniali del grande maestro spagnolo si susseguiranno partendo dal periodo blu, ancora legato alle lezioni accademiche, per approdare, con il 'Ritratto di Manuel Pallares' (1909) agli esordi della scomposizione cubista. La natura morta intitolata 'La bottiglia di Anìs del Mono' (1915) mostrerà una evoluzione di tale ricerca (ispirata dalla lezione di Cezanne), con gli oggetti disposti liberamente nello spazio, riconducibili alle sagome e alle materie essenziali. Non meno sorprendente il 'classicismo' dei primi anni '20 (dopo il viaggio in Italia): il grande ritratto di 'Donna seduta in poltrona' ne è un esempio di formidabile intensità. 'La ragazza che legge' (1938) porta poi il visitatore nel clima stilistico di Guernica, dipinta l'anno prima. La mostra si conclude con una sezione costituta da una serie di meravigliosi autoritratti: da quello con il cappello di paglia di Van Gogh (1887) alla posa meditabonda di Paul Gauguin (1893), dal giovanissimo Otto Dix (1912) a un severo Max Beckmann (1945).

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