venerdì 3 febbraio 2017

La Chiesa della Spina di PIsa si apre alle opere di Giuseppe Viviani


Sabato 4 febbraio l’inaugurazione del nuovo allestimento dedicato al pittore pisano, dopo la mostra di incisioni a Palazzo Lanfranchi


Si inaugura sabato 4 febbraio alle 11 l’allestimento dedicato a Giuseppe Viviani presso la Chiesa della Spina, seconda tappa di un immaginario percorso che scorre sui Lungarni, da Palazzo Lanfranchi fino alla Chiesa della Spina e a Palazzo Blu, alla scoperta di Viviani e della città.

Il percorso è iniziato a dicembre 2016 presso il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi, dove si è inaugurata la prima tappa del tributo che Pisa dedica al pittore, con l’allestimento di una mostra di incisioni provenienti dal “Gabinetto disegni e stampe” dell’Università di Pisa, a 50 anni dalla prima grande mostra postuma che fu dedicata all’artista nel 1966 al  Giardino Scotto.

Ora a febbraio 2017, all’interno della piccola chiesa gotica, sarà invece possibile ammirare alcune tele del Viviani pittore, oltre a installazioni temporanee performative nello spazio della Chiesa, con testi illustrativi e fotografie della vita dell’artista, la proiezione di un video dedicato all’autore, oltre ad alcuni oggetti che gli appartennero, in modo da mettere in risalto i molteplici aspetti della sua variegata personalità, oltre che  l’assoluto valore artistico.

Il percorso in ricordo del pittore e incisore pisano scomparso nel 1965, si concluderà infine tra febbraio e marzo presso il Museo di Palazzo Blu, chevanta un’ampia collezione di litografie, ma che per l’occasione esporrà anche altre opere dell’artista pisano.

                                          ' Cane su tavolo' Acquaforte su rame di G.Viviani


L’iniziativa dedicata a Viviani è organizzata da Comune di Pisa in collaborazione con il Museo della Grafica e la Fondazione Palazzo Blu. L’allestimento presso la Chiesa della Spina è organizzato e gestito dall’Associazione Amici della Mura di Pisa, nell’ambito del progetto di valorizzazione della Chiesa, non solo quale alta testimonianza architettonica nella storia dell’arte del Medioevo, ma anche in relazione alla conoscenza di artisti della contemporaneità.

«Offriamo ai viaggiatori contemporanei un tracciato lungo il quale riscoprire le opere del pittore pisano e assaporare le bellezze della nostra città, permettendo loro di ammirare i nostri Lungarni  – dichiara l’assessore alla Cultura Andrea Ferrante -. Siamo convinti che il potenziale di Pisa non si esaurisca nei suoi monumenti più famosi, ma si propaghi anche nel suo bellissimo paesaggio urbano».

Bibliografia dell'artista prelevata da Wikipedia

Giuseppe Viviani (San Giuliano Terme, 18 dicembre 1898 – Pisa, 16 gennaio 1965) è stato un pittore e incisore italiano.Visse per molti anni a Marina di Pisa dove realizzo moltissime incisioni con soggetti dedicati al litorale pisano. Alla sua morte, seguendo le sue ultime volontà, le lastre originali delle sue opere furono gettate in mare al largo della piccola località costiera toscana.L'arte di Viviani è improntata ad una visione malinconica e decadente della vita, ed allo stesso tempo ad un grande amore per la vita stessa. 
Viviani raggiunse la fama soltanto nel secondo dopoguerra: era il 1948 quando gli fu assegnata la cattedra di incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, cattedra che era già stata ricoperta da Giovanni Fattori.
Iniziò così per Viviani un periodo di grandi successi, con la partecipazione a importanti mostre e concorsi internazionali di incisione, che lo videro più volte vincitore. Nel 1960 la città di Pisa gli dedicò una grande mostra che ripercorreva tutta la sua opera, e gratificò l'artista con la nomina a "cittadino benemerito".
La vita di Viviani non fu facile: perse infatti il padre all'età di due anni e dovette trasferirsi insieme alla madre presso il nonno, un ortopedico che fabbricava arti finti, oggetti che devono essersi impressi nella memoria dell'artista bambino, tanto che poi li inserì in molte sue opere. Fino alla Seconda guerra mondiale svolse numerosi e diversi lavori, senza mai però abbandonare la sua attività artistica.
Con la chiamata in cattedra a Firenze l'artista, ormai cinquantenne, ebbe finalmente il successo che meritava: le sue incisioni raggiunsero quotazioni altissime, dandogli quella tranquillità economica che gli permise di dedicarsi solo alla sua arte e alla sua seconda grande passione, la caccia: non a caso mute di segugi si trovano ritratte in molte sue opere, ed alla morte chiese ed ottenne di essere seppellito con la sua doppietta preferita.
È sepolto nella chiesa di San Francesco a Pisa.

All'indomani della sua morte, nel 1965, gli viene dedicata una retrospettiva nell'ambito della IX Quadriennale di Roma.


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