martedì 13 settembre 2016

Dallo tecnologia spaziale la ‘’ cura’’ contro la fame





Il progetto MELISSA (Micro-Ecological Life Support ) dell’ESA ha l’obbiettivo di creare sulle astronavi adibite a missioni umane un ecosistema chiuso che sia in grado di  riciclare continuamente i rifiuti in cibo, ossigeno e acqua.  Gli Arthrospira  batteri - meglio noti come spirulina - sono stati  studiati per molti anni dato che  è facile farli  crescere e moltiplicare rapidamente. Questi  batteri trasformano l'anidride carbonica in ossigeno, sono molto resistenti alle radiazioni trovato nello spazio esterno ed i ricercatori sono riusciti ad utilizzarli per creare  un delizioso integratore ricco di proteine. L'astronauta Samantha Cristoforetti ha mangiato il primo alimento che contiene spirulina nello spazio e ora la conoscenza viene applicato ad un progetto pilota in Congo per produrre in famiglia un integratore alimentare.



La dieta di base in questa regione ( Bikoro in Congo)  è la manioca, che fornisce  poche proteine, per questo spirulina potrebbe integrare la dieta locale fornendo proteine​, vitamina A e ferro.
In pratica spirulina  viene fatta crescere in vasche di acqua con bicarbonato di potassio e altri ingredienti che possono essere trovati sul posto. Sotto la luce solare e agitazione regolare, nelle vasche si ottengono copiose raccolte sufficienti per una famiglia di sei persone.


La spirulina viene essiccata e polverizzata, quindi circa 10 grammi di questa polvere viene aggiunta sul cibo giornaliero che acquisisce un gusto leggermente più salato . Il risultato eccezionale è che in questo modo  gli stessi alimenti tradizionali sono in grado di soddisfare la maggior parte delle esigenze alimentari .



Fonte : ESA

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