Alla creatività non ci sono e non ci debbono essere limiti anche se talvolta nasce qualche dubbio .
Per lo meno questa volta, guardando un quadro ( sotto esposto ) che l’artista ( sic ) dice di avere realizzato utilizzando mosche allevate a nutrirsi con un mix di acqua colorata con vernici da acquerello e zucchero che le bestiole “vomitano!" su una tela posta sul cavalletto. L’originale ed un po’disgustosa idea è venuta al 35 enne John Knuth che sembra abbia fatto con questa tecnica diversi quadri alcuni anche di grandi dimensioni.
La notizia stupisce ma fino ad un certo punto, perché incuriosito dall’articolo trovato sul quotidiano londinese Daily Mail mi sono documentato ulteriormente cercando tracce di altre “opere d’arte “ realizzate con sistemi che qualcuno potrebbe definire “geniali ma ripugnanti “.
Nel 1995, Damien Hirst ha vinto il premio Turner con una testa di mucca in putrefazione.
Chris Ofili ha anche vinto un premio nel 1998 per una pittura fatta con sterco di elefante.
Nel frattempo, anche la feci, urine e sangue degli esseri umani sono stati utilizzati anche per creare " pezzi d'arte " in passato.
Forse il più famoso è il cantante Pete Doherty che ha utilizzato il proprio sangue per creare una serie di dipinti.
Una mostra del suo lavoro è stata realizzata nel 2008 dove tra l’altro c’era un suo autoritratto ed una immagine della sua ex fidanzata, Kate Moss, realizzati con questa tecnica cruenta.
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