venerdì 15 marzo 2013

Facciamo il punto sulla pena di morte nel mondo






La pena di morte è oggi giorno ancora assurdamente praticata in molti Stati del mondo: è presente in quasi tutti i paesi asiatici, in buona parte di quelli africani, in alcune zone della America, come Stati Uniti, Cuba e Cile, mentre in Europa è limitata esclusivamente ai territori della ex-Jugoslavia e alla Bulgaria.

In Cina la pena di morte è massicciamente praticata basti pensare che nel 1993 il 63% delle esecuzioni mondiali sono avvenute proprio lì. I reati capitali sono 68, tra cui omicidio, stupro, rapina, furto, traffico di droga, prostituzione, evasione delle tasse e, addirittura, stampa o esposizione di materiale pornografico. Amnesty International, inoltre, denuncia il fatto che spesso ai condannati, una volta giustiziati, vengono espiantati gli organi senza il loro permesso; proprio per questo motivo, si ritiene che alcune condanne vengano eseguite in quanto sono richiesti organi per i trapianti.

In Giappone, la legge prevede la pena di morte per 17 reati, quali l'omicidio e il provocare morte durante un dirottamento aereo. L'aspetto sicuramente più sconvolgente per i detenuti giapponesi è, oltre naturalmente all'esecuzione, il trattamento a loro riservato nel braccio della morte: possono, infatti, ricevere visite solo dai parenti più stretti, nella maggior parte dei casi non è permesso loro ricevere posta, vivono in celle dove la luce viene sempre tenuta accesa, sorvegliati da telecamere, che controllano che non tentino il suicidio. Devono, inoltre, sempre sedere al centro della cella e non è concesso loro di appoggiarsi al muro nè di dormire nelle ore diurne. I detenuti che non rispettano le regole subiscono severe punizioni, come l'isolamento o la sospensione delle visite. Da sottolineare, vi è il fatto che tra il novembre del 1989 ed il marzo del 1993 le esecuzioni vennero sospese perchè i ministri di giustizia dell'epoca erano contrari alla pena di morte: durante la moratoria, il tasso di criminalità non aumentò, ma anzi diminuì.

Negli USA per ora la maggior parte degli Stati ha ancora in uso questa pratica di “assurda giustizia “ come è facile rilevare dalla sottostante cartina prelevata da Wikipedia :




      In rosso gli Stati dove ancora è praticata la pena di morte, in blu dove è stata abolita

 

A questa cartina , proprio in questi giorni , va aggiunto uno Stato in blu : il Maryland che ha abolito la pena di morte per cui adesso sono 18 gli stati senza il boia

Per pura curiosità diamo un'occhiatina anche in casa nostra :in Italia, tutti gli stati preunitari ad
ccezione della Toscana prevedevano la pena di morte, che nel 1889 fu tuttavia abolita dall'ordinamento del Regno d'Italia con il codice Zanardelli. Reintrodotta dal fascismo per i più gravi delitti politici nel 1926, e per quelli comuni nel 1930, fu abolita nel 1944 dopo la caduta del fascismo, lasciando però in vigore la pena di morte solo per i casi previsti dalle leggi militari di guerra. Tale coda inquietante fu tolta nel 1994 e nel 2007 per effetto della legge costituzionale 2 ottobre 2007, n. 1: "Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte") è stata definitivamente abolito ogni riferimento alle leggi militari di guerra

L'ultima esecuzione in Italia è avvenuta a Torino nel 1947; in essa vennero fucilati tre uomini colpevoli della strage di Villarbasse.

La lotta contro questa odiosa pratica di folle giustizia dove la mano dell'uomo vuole sostituirsi a quella di Dio continua con grande impegno in tutto il Mondo tramite il costruttivo apporto in uomini e pensieri coinvolti ed organizzati in movimenti come AMNESTY INTERNATIONAL e

NESSUNO TOCCHI CAINO ed altri.

In ultimo vorrei aggiungere scherzosamente , ma non tanto data la gravità dell'argomento , che mi sento orgogliosamente toscano ricordando che il 30 novembre 1786 il Gran Ducato di Toscana abolì prima nazione del mondo ad abolire la pena di morte. Essendo stata la prima nazione al Mondo a prendere questa iniziativa Per questo l'ONU celebra il 10 ottobre la giornata mondiale contro la pena capitale.
























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