lunedì 11 marzo 2013

Chi è orgoglioso di restare e chi smanioso di andare


 


Piccola osservazione sui 151 anni di Unità d'Italia poco sentiti.



L'idea di questa amara riflessione mi è venuta oggi leggendo la notizia del risultato del referendum plebiscitario degli abitanti delle isole Falklands con il quale hanno vigorosamente espresso la volontà di rimanere sudditi della Corona Inglese. L'alternativa sarebbe stata il naturale ricollocamento del territorio dell'arcipelago nella giurisdizione nazionale dell' Argentina ma il popolo sovrano ha dato il 98,8% dei consensi alla prima soluzione.
 
 
 
 
Un risultato numericamente eccezionale che pone in evidenza come un amore alla tradizione ed alla patria , seppure lontana svariate migliaia di miglia , sia superiore alle semplici comodità di avere una patria più vicina e quindi più utile per il quotidiano sviluppo delle comuni attività. Ricordo che nel 1982 ( tra marzo e giugno ) scoppiò addirittura una guerra tra l'Argentina ed il Regno Unito allorchè il 19 marzo quaranta argentini sbarcarono dalla nave militare ARA Bahia Buen Suceso sulla dipendenza britannica della Georgia del Sud e piantarono la bandiera argentina, un atto che viene considerato la prima azione offensiva della guerra. Il 2 aprile il generale Galtieri , all'epoca capo del governo argentino ,ordinò l'invasione delle Malvine ( isole Falkland)

Il Regno Unito, sollecitato dagli stessi abitanti delle Malvine , organizzò una task force navale per scacciare le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi, e riconquistò le isole con un assalto anfibio. Così le isole rimasero sotto controllo del Regno Unito e tutt'oggi l'Argentina reclama la sovranità sulle isole Falkland.
Una storia quasi fiabesca , dove emerge davvero l'amore per una patria seppure così lontana che fa davvero a cazzotti con il manifesto desiderio di diverse regioni d'Italia di volere collegare proprie diversità e particolarità etnico culturali preservate e giustamente salvaguardate con l'istituzione delle regioni a statuto speciale con l'ambizione di annettersi ad altre nazioni magari per semplici supposte facilitazioni amministrative . Esempi eclatanti di queste affermazioni sono l'Alto Adige di lingua tedesca e la Valle d'Aosta di lingua francese ed in questi ultimi anni il partito della Lega ha dato fiato al desiderio di molte regioni del Nord di volere arrivare a creare una macroregione denominata Padania che di fatto separerebbe questi territori storicamente e culturalmente italiani dal resto della repubblica.

Che delusione ! Dopo appena 151 anni dall'Unità d'Italia ottenuto con uno sforzo popolare che desiderò unire finalmente un territorio con particolarità culturali così diverse frutto di molteplici e varie dominazioni straniere , oggi è in atto un movimento esattamente opposto che tende a riproporre la supremazia culturale,territoriale ed economica di microzone a svantaggio di un' unica Patria.




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