venerdì 11 marzo 2016

Cosa si fa dalla nascita alla morte ? Si invecchia, piano piano, giorno per giorno.



Il tasso o speranza di vita è un indicatore statistico che esprime il numero medio di anni della vita di un essere vivente, spesso l'espressione è usata per indicare il numero medio di anni che ogni neonato ha la probabilità di vivere. La Banca mondiale raccoglie le stime a riguardo per tutti i paesi del mondo. Secondo gli ultimi calcoli, per esempio, oggi i bambini italiani possono sperare di raggiungere gli 82 anni (84 per le femmine e 80 per i maschi), facendo così collocare l’Italia tra i dieci paesi al mondo dove l’aspettativa di vita è più alta. Attualmente in Italia vivono oltre 16mila ultracentenari, tre volte tanto i super-nonni nel 2001 e questo ci dice che ogni anno aumenta, per merito dei progressi della medicina, dell'igiene e della prevenzione, la speranza di vita in Italia ed in molte altre parti del mondo. Ma non solo, i più informati del settore della ricerca scientifica , suppongono e sperano che molte ricerche biologiche relative in particolare alla acquisizione di informazioni sempre più approfondite sul controllo delle divisioni cellulari possa far fare un ulteriore e sostanziale passo in avanti alla lunghezza media della nostra vita.

Tutto questo è ovviamente estremamente positivo ma creerà problemi sociali e nel settore dell'assistenza sanitaria, che dovrà disporre di un numero notevole di specialisti in geriatria. Intanto qualcosa si muove : all'Università di Los Angeles in California è iniziato un corso dal titolo "Frontiers in Human Aging - frontiere dell'invecchiamento umano". Obiettivo del corso, spiegare ai giovani al primo anno di università come si diviene anziani, e cosa si prova invecchiando a livello fisico, psicologico, emotivo.Il corso, diretto da un immunologo, Rita Effros e da Paul Hsu, un epidemiologo, è annuale e si completa con dei tirocini che offrono la possibilità agli studenti di avere un contatto diretto con gli anziani che vivono in comunità o in case di riposo o strutture specializzate per chi soffre di demenza.

Nel corso vengono affrontate diverse tematiche, dalla genetica, alle demenze, ai rischi più comuni per gli anziani (ad esempio le cadute, la perdita dei cinque sensi etc), al modo in cui lavora un geriatra. Ma ritengo che la cosa rivoluzionaria e più importante sarà che questi nuovi medici, dopo avere seguito un corso del genere , avranno ben acquisito nella mente e nel cuore che l'uomo non diventa anziano all'improvviso e in un colpo solo, ma si comincia ad invecchiare già al momento in cui si nasce e le nostre scelte da giovani si ripercuotono profondamente su quella che sarà la nostra vita e la nostra salute da anziani.


Pubblicato su Lettera43/blog/All Review

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