giovedì 28 luglio 2016

In viaggio verso Marte : l'arrivo è a ottobre

L'ExoMars TGO, lanciato verso Marte il 14 marzo 2016 dalla base di  Baikonur nel Kazakhstan tramite  un vettore Proton, trasporta strumenti scientifici per rilevare e studiare tracce di gas atmosferici, come il metano. Nel corso della sua vita operativa, la ExoMars TGO eseguirà tre ruoli chiave:
Condurre indagini l'origine biologica o geologica dei gas in traccia su Marte con un carico utile scientifico di quattro strumenti;
Sostenere parte della trasmissione di dati durante le operazioni di discesa e di superficie della sonda Sciapparelli;
Fungere da piattaforma relè di dati per supportare le comunicazioni per la ExoMars 2018 rover .
Il team di controllo di volo (FCT) opera su TGO da una sala di controllo dedicato (collocato con il DCR per Mars Express e Rosetta) presso l'ESOC, Darmstadt, Germania.  Peter Schmitz è il capo delle operazioi che supervisiona un team di 14, tra cui ingegneri spaziali, progettisti di missione, analisti e controllori di veicoli spaziali.



                                                                I controllori di Missione ; Silvia Sangiorgi al centro


Ogni momento di questo lungo e complesso viaggio  sarà supervisionato dai controllori ExoMars missione a ESOC, con il supporto cruciale dal team operazioni scientifiche dell'ESA a ESAC, stabilimento dell'ESA nei pressi di Madrid, in Spagna, e da esperti industriali di Thales Alenia Space (Italia & Francia) , tra gli altri.

Da maggio 2016 ExoMars è entrato  nella fase di crociera che continua sulla rotta verso Marte; attività a bordo sono relativamente tranquilla e passaggi di stazione a terra sono previste solo tre volte alla settimana. Le squadre di controllo missione continuano le verifiche che confermano la salute e la funzionalità di TGO e Schiaparelli nel duro ambiente dello spazio interplanetario.
Le squadre a ESOC condurranno dopo una serie di misure di navigazione  per avere la determinazione della posizione estremamente preciso. I risultati saranno utilizzati per calcolare la prossima manovra di correzione in corso (chiamato anche la manovra dello spazio profondo).
Questa delicata manovra è iniziata oggi 28 luglio 2016 alle 09:30 GMT  con l'accensione del  motore principale.La manovra è stata attentamente monitorata dalla missione di controllo dell'ESA a Darmstadt, in Germania.

"Il motore fornisce circa la stessa forza che serve per sollevare un peso di 45 kg in una sala fitness, e ha funzionato per circa 52 minuti, in modo da fornire una bella spinta significativa", dice Silvia Sangiorgi, vice direttore operazioni spaziali .

Il 19 ott 2016 sarà il  giorno di arrivo per il TGO / Landing Day per Schiaparelli

                                                            Exomars TGO quando  sarà in orbita intorno a Marte



Fonte :  ESA

lunedì 25 luglio 2016

Andiamo a conoscere Mercurio

Il pianeta più piccolo e più vicino al Sole del Sistema Solare

La missione spaziale europea che permetterà di raggiungere  questo pianeta così lontano dalla Terra  si chiama  Bepi Colombo.  E' gestita  dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l' Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) e rappresenta un passo importante del programma di esplorazione di Mercurio dell'ESA.

Mercurio è stato visitato per la prima volta nel 1974 dalla sonda statunitense Mariner 10 che  si avvicinò fino ad alcune centinaia di chilometri dal pianeta, trasmettendo circa 6.000 fotografie e mappando il 40% della superficie mercuriana.La NASA ha lanciato  quindi nel 2004 la sonda MESSENGER che  ha inviato a terra le prime immagini dell'emisfero "sconosciuto" di Mercurio.
Per il 27 gennaio 2017 è invece previsto il lancio, da parte dell'ESA, della missione spaziale BepiColombo, così battezzata in onore dello scienziato, matematico e ingegnere Giuseppe Colombo (1920-1984).

La divisione tedesca di Astrium Satellites guida il consorzio di imprese a cui è stato assegnato il contratto per la costruzione delle sonde che attualmente sono in fase di costruzione dopo avere effettuato vari test necessari a selezionare i materiali  idonei a sopportare condizioni fisiche estreme:temperature superiori a 450 C, alta ultravioletta e flussi di elettroni e protoni.In laboratorio sono state eseguite dai membri del team della missione varie prove di controllo su tutti i materiali che saranno usati tra cui i rivestimenti ceramici resistenti al calore per l'antenna l ad alto guadagno  che sarà utilizzata per trasmettere a Terra  i risultati scientifici della missione .



La missione è basata su due sonde distinte, il Mercury Planetary Orbiter (MPO), che trasporterà gli strumenti destinati allo studio della superficie e della composizione interna del pianeta, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO), che trasporterà gli strumenti dedicati allo studio della magnetosfera del pianeta, lanciati contemporaneamente da un Ariane 5 . Le sonde effettueranno quindi un viaggio di 7 anni verso Mercurio, collegate tra di loro tramite lo specifico modulo Mercury Transfer Module (MTM), usando una propulsione solare elettrica e la spinta gravitazionale della Terra, di Venere e di Mercurio. L'ingresso in orbita attorno a Mercurio è previsto per il 2022.

La missione è progettata per studiare la composizione, la geofisica, l'atmosfera, la magnetosfera e la storia di Mercurio. In particolare la missione ha i seguenti obiettivi scientifici:
studiare l'origine e l'evoluzione di un pianeta vicino alla sua stella;

studiare Mercurio nella sua forma, struttura interna, geologia, composizione e crateri;
esaminare ciò che resta dell'atmosfera di Mercurio (esosfera), la sua composizione e le sue dinamiche;
sondare la magnetosfera del pianeta (la sua struttura e le sue dinamiche);
determinare le origini del campo magnetico di Mercurio;
studiare i depositi polari del pianeta, la loro composizione ed origine;
effettuare test sulla teoria della relatività generale di Einstein.

Traiettoria prevista della sonda nell'avvicinamento a Mercurio :

2017 Lancio
16 luglio 2018 Sorvolo ravvicinato della Terra
22 settembre 2019 Primo sorvolo ravvicinato di Venere
4 maggio 2020 Secondo sorvolo ravvicinato di Venere
23 luglio 2020 Primo sorvolo ravvicinato di Mercurio
14 aprile 2021 Secondo sorvolo ravvicinato di Mercurio
6 luglio 2022 Terzo sorvolo ravvicinato di Mercurio
29 dicembre 2022 Quarto sorvolo ravvicinato di Mercurio
4 febbraio 2023 Quinto sorvolo ravvicinato di Mercurio
1º gennaio 2024 Arrivo ed ingresso in orbita attorno a Mercurio
1º aprile 2025 Fine della missione nominale

1º aprile 2026 Fine dell'ipotizzata missione estesa

martedì 19 luglio 2016

Una nuova opera di Giovanni dal Ponte esposta alla Galleria dell'Accademia di Firenze




Proveniente dai Depositi del Polo Museale Regionale della Toscana, andrà ad arricchire la prima esposizione monografica a lui dedicata, Giovanni dal Ponte (1385-1437). Protagonista dell’Umanesimo tardogotico ,  che sarà aperta il prossimo autunno (22 novembre 2016 – 12 marzo 2017) .
Si tratta di una Madonna col Bambino in trono proveniente dalla chiesa di Badia nel cuore di Firenze, conservata per moltissimi anni presso la Certosa del Galluzzo, alle porte della città.
Il dipinto fu riconosciuto come di Giovanni dal Ponte già al principio del secolo scorso e documenta l’ adesione del pittore ai primi fermenti di pittura rinnovata in senso rinascimentale, a una data presumibile intorno al 1425 o poco oltre, riscontrabile nella rigorosa spazialità del trono e nelle possenti masse plastiche del gruppo divino, riflesso inequivocabile dell’arte di Masaccio e, in misura ancora maggiore, di Masolino da Panicale.
La mostra, che sarà occasione di avvicinare e conoscere questo elegante artista fiorentino che espresse appieno la magia del momento di passaggio e di felice fusione tra arte tardo gotica e primo
rinascimento vedrà naturalmente tra le opere esposte anche questa tavola della quale è iniziato da pochi giorni il restauro.

Una nuova opera di Giovanni dal Ponte esposta alla Galleria dell'Accademia di Firenze




Proveniente dai Depositi del Polo Museale Regionale della Toscana, andrà ad arricchire la prima esposizione monografica a lui dedicata, Giovanni dal Ponte (1385-1437). Protagonista dell’Umanesimo tardogotico ,  che sarà aperta il prossimo autunno (22 novembre 2016 – 12 marzo 2017) .
Si tratta di una Madonna col Bambino in trono proveniente dalla chiesa di Badia nel cuore di Firenze, conservata per moltissimi anni presso la Certosa del Galluzzo, alle porte della città.
Il dipinto fu riconosciuto come di Giovanni dal Ponte già al principio del secolo scorso e documenta l’ adesione del pittore ai primi fermenti di pittura rinnovata in senso rinascimentale, a una data presumibile intorno al 1425 o poco oltre, riscontrabile nella rigorosa spazialità del trono e nelle possenti masse plastiche del gruppo divino, riflesso inequivocabile dell’arte di Masaccio e, in misura ancora maggiore, di Masolino da Panicale.
La mostra, che sarà occasione di avvicinare e conoscere questo elegante artista fiorentino che espresse appieno la magia del momento di passaggio e di felice fusione tra arte tardo gotica e primo
rinascimento vedrà naturalmente tra le opere esposte anche questa tavola della quale è iniziato da pochi giorni il restauro.

Passi avanti per la medicina aereospaziale

La medicina aerospaziale è nata negli anni cinquanta con i primi lanci di esseri viventi nello spazio. L'uomo raggiunse l'orbita terrestre il 12 aprile 1961 con il volo del cosmonauta sovietico Yuri Gagarin e da allora le missioni umane si sono fatte sempre più frequenti e durature raggiungendo  la superficie lunare nel 1969 e più tardi iniziando la costruzione di una stazione spaziale nella quali gli astronauti rimangono in orbita per settimane o mesi.
                                                                             dosimetro standard in dotazione
Vivere e lavorare nello spazio comporta alcune problematiche: l'assenza di peso, le radiazioni e l'irraggiamento solare, le difficoltà nell'espletare le necessità fisiologiche e nel curare l'igiene personale, il nutrimento. Con l'avvicinarsi di nuovi obbiettivi (Marte per esempio) che costringeranno  gli astronauti in  viaggi spaziali sempre più lunghi, queste tematiche necessitano di ulteriori approfondimenti.
                                                                            astronauta Andreas Mogensen
Le radiazioni sono  un pericolo invisibile nel volo spaziale, ma un nuovo sistema di monitoraggio realizzato dall'ESA per gli astronauti  fornisce un'istantanea in tempo reale della loro esposizione. Come regola generale, l'esposizione alle radiazioni aumenta con l'altitudine tanto che le persone che vivono in montagna ricevono più radiazioni di quelli a livello del mare, gli equipaggi delle compagnie aeree ne ricevono una piccolo ma evidente dose aggiuntiva e gli astronauti in orbita ricevono ancora più radiazioni .La dose individuale per l'intero volo viene accuratamente misurata mantenendo un dosimetro sul loro corpo.

"Anche se  sofistici, questi dosimetri sono passivi'' spiega Ulrich Straube, radiologo e chirurgo di volo al Centro Astronautico europeo di Colonia, in Germania."Per ottenere un quadro più chiaro delle radiazioni assorbite dagli  astronauti, abbiamo sviluppato un dosimetro elettronico in grado di fornire informazioni quasi istantanea di chi lo indossa, la loro esposizione alle radiazioni istante per istante."

                                                       dispositivo di archiviazione dati
Questo nuovo sistema è anche abbastanza sensibile per distinguere tra i diversi tipi di radiazioni.Il vero rischio per le future missioni nello spazio profondo, al di là della protezione dello scudo magnetico terrestre, viene dalle 'radiazioni cosmiche galattiche'  provenienti da oltre il nostro sistema solare, fatte di alta energia e nuclei atomici superveloci '' vomitati'' da stelle morenti.
Il nuovo European Crew Personal attiva dosimetro - EuCPAD - comprende un'unità da indossare con un dispositivo di archiviazione per la ricarica della batteria e il trasferimento di dati .Lo scorso settembre, il sistema ha subito la sua prima prova reale, quando un'unità mobile ha volato con l'astronauta Andreas Mogensen sulla sua missione verso la Stazione.
L'unità ha misurato l'esposizione alle radiazioni dal decollo fino in orbita ed ha continuato a eseguire una serie di test di monitoraggio a bordo della Stazione Spaziale.Avere maggiori informazioni su dove o quando si verifica l'esposizione alle radiazioni è un importante vantaggio del sistema.

mercoledì 13 luglio 2016

Resveratrolo: una molecola naturale che potenzia i neuroni dei soggetti Down ?

Uno studio  su questo polifenolo, condotto dall’Istituto di biomembrane e bioenergetica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbe-Cnr) di Bari, in collaborazione con il Dipartimento di scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso dell’Università di Bari, il Dipartimento di neuroscienze e tecnologie del cervello dell’Iit di Genova e l’Inserm di Parigi, è stato  pubblicato sulla rivista Biochimica et Biophysica Acta-Molecular Basis of Disease. 



La disabilità intellettiva è tra le conseguenze più evidenti dell’alterazione cromosomica che caratterizza i soggetti con sindrome di Down. La presenza di una terza copia del cromosoma 21 riduce, in particolare, la capacità di generare nuove cellule nervose nell’area del cervello denominata ippocampo. Una ricerca attesta ora che utilizzando il resveratrolo, un polifenolo presente in un’ampia varietà di piante e frutti, tra cui l’uva rossa e quindi il vino, è possibile stimolare la formazione di nuovi neuroni.

Con questo lavoro, eseguito su linee cellulari di un modello animale con sindrome di Down, dimostriamo che il resveratrolo è in grado di ripristinare la neurogenesi agendo a livello dei mitocondri”, spiega Rosa Anna Vacca, ricercatrice dell’Ibbe-Cnr e coordinatrice del lavoro. “In condizioni normali, i mitocondri forniscono l’energia necessaria per alimentare i diversi processi cellulari, tra cui la proliferazione e la corretta funzionalità dei neuroni, che risultano alterati nelle persone con sindrome di Down e vengono invece riportati a valori normali dal resveratrolo. Esistono migliaia di studi sugli effetti protettivi del resveratrolo in diverse malattie, da quelle metaboliche e neurodegenerative a quelle dell’apparato cardio-vascolare e nell’invecchiamento: è però la prima volta che questa molecola viene testata in sindrome di Down, attraverso un meccanismo che inoltre correla il deficit della funzionalità dei neuroni alla ridotta funzionalità mitocondriale”.

La ricerca conferma anche l’efficacia di un altro polifenolo di origine naturale, l’epigallocatechina-3-gallato (Egcg), estratto dal tè verde, nel riattivare il metabolismo energetico mitocondriale e la generazione di nuovi neuroni. “L’utilizzo di molecole di origine naturale, prive di effetti collaterali, rappresenta un’opportunità importante per migliorare il quadro clinico complessivo e la qualità della vita dei soggetti con sindrome di Down. In Spagna è stato appena portato a termine uno studio su 84 giovani adulti con sindrome di Down in cui si è osservato che il trattamento con Egcg potenzia gli effetti della riabilitazione cognitiva”, aggiunge Daniela Valenti (Ibbe-Cnr).

Anche in Italia è in fase di organizzazione un trial clinico in cui, in collaborazione con il Dipartimento di medicina specialistica, diagnostica e sperimentale dell’Università di Bologna, si valuteranno gli effetti del resveratrolo e dell’Egcg, da soli e in combinazione, su un gruppo di persone con sindrome di Down. In uno studio pilota pubblicato lo scorso anno avevamo già riportato l’efficacia dell’utilizzo combinato, in un bambino con sindrome di Down di 10 anni, di Egcg con acidi grassi omega-3 nel ripristinare alterazioni critiche della sindrome senza alcun effetto collaterale”, conclude Rosa Anna Vacca.   

 Fonte : c.s.60/2016 del CNR

Raffaello e la Poesia del Volto



Una grande mostra nel Museo Puškin di Mosca dal 12 settembre all’11 dicembre 2016 a coronamento di uno storico accordo di  collaborazione  tra le Gallerie degli Uffizi ed il museo Puskin.
 L’esposizione presenterà per la prima volta al pubblico russo una selezione di alcune tra le più significative opere di Raffaello,  focalizzato sulla cosiddetta “poesia del volto” provenienti esclusivamente da collezioni italiane.
 Infatti, tra le altre opere, la mostra sarà caratterizzata da capolavori quali l’Autoritratto conservato nella Galleria degli Uffizi, il Ritratto di Maddalena Strozzi, il Ritratto di Agnolo Doni e la Madonna del Granduca custoditi nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, e l’Angelo proveniente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, che vengono interpretati nel contesto della poesia e della poetologia italiana e russa.

 Sotto la direzione scientifica del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, la mostra si avvarrà della curatela di Marzia Faietti (curatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi) per la parte italiana, e di Viktoria Markova (curatrice di Pittura italiana al Museo Puškin) per quella russa. Da sottolineare che la mostra su Raffaello costituisce inoltre la prosecuzione ideale del programma di esposizioni dedicate a grandi Maestri dell’arte italiana come Caravaggio, Tiziano, Lorenzo Lotto e Piero della Francesca, che negli ultimi anni in Russia hanno riscosso uno straordinario successo sia mediatico, sia di partecipazione del pubblico.

Raffaello e la Poesia del Volto



Una grande mostra nel Museo Puškin di Mosca dal 12 settembre all’11 dicembre 2016 a coronamento di uno storico accordo di  collaborazione  tra le Gallerie degli Uffizi ed il museo Puskin.
 L’esposizione presenterà per la prima volta al pubblico russo una selezione di alcune tra le più significative opere di Raffaello,  focalizzato sulla cosiddetta “poesia del volto” provenienti esclusivamente da collezioni italiane.
 Infatti, tra le altre opere, la mostra sarà caratterizzata da capolavori quali l’Autoritratto conservato nella Galleria degli Uffizi, il Ritratto di Maddalena Strozzi, il Ritratto di Agnolo Doni e la Madonna del Granduca custoditi nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti, e l’Angelo proveniente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, che vengono interpretati nel contesto della poesia e della poetologia italiana e russa.

 Sotto la direzione scientifica del Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, la mostra si avvarrà della curatela di Marzia Faietti (curatrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi) per la parte italiana, e di Viktoria Markova (curatrice di Pittura italiana al Museo Puškin) per quella russa. Da sottolineare che la mostra su Raffaello costituisce inoltre la prosecuzione ideale del programma di esposizioni dedicate a grandi Maestri dell’arte italiana come Caravaggio, Tiziano, Lorenzo Lotto e Piero della Francesca, che negli ultimi anni in Russia hanno riscosso uno straordinario successo sia mediatico, sia di partecipazione del pubblico.

martedì 12 luglio 2016

SABRE: il motore ibrido spaziale




Presentato al Farnborough Airshow  nel Regno Unito il nuovo motore spaziale  SABRE della Rocket Engine Synergistic Air-Breathing che,sollecitata dall'ESA, ha progettato un unico propulsore aria-reazione/razzo .
Alla partenza utilizza  l'aria atmosferica per la prima parte del suo volo in orbita prima di passare alla modalità a razzo per la sua ascesa finale verso lo spazio.  Un progetto già i fase avanzata che potrebbe prevedere le prime prove sperimentali nei prossimi quattro anni.
Il risultato finale di questa tecnologia made-in-Europa porterebbe alla creazione di motori spaziale  a basso costo, perchè affidabili e riutilizzabili.


venerdì 8 luglio 2016

Juno in volo verso Giove: è arrivato !


Il 5 luglio 2016 alle ore 5 e 53 (ora italiana)







La sonda Nasa è stata lanciata il 5 agosto 2011 a bordo di un razzo Atlas V dalla Cape Canaveral Air Force Station, in Florida con questi  obiettivi principali :

-capire le proprietà strutturali e la dinamica generale del pianeta attraverso la misurazione della massa e delle dimensioni del nucleo, dei campi gravitazionale e magnetico;
-misurare la composizione dell'atmosfera gioviana (in particolare le quantità di gas condensabili come H2O, NH3, CH4 e H2S), il profilo termico, il profilo di velocità dei venti e l'opacità delle nubi a profondità maggiori di quelle raggiunte dalla sonda Galileo;
-investigare sulla struttura tridimensionale della magnetosfera dei poli.

Quando la sonda è arrivata abbastanza vicino all'enorme pianeta, con un'opportuna sequenza di accensione dei razzi comandata dalla sala controllo di Pasadena, è stata assicurata l'inserzione in un'orbita polare, con periodo di 11 giorni. La missione si concluderà nel 2017, dopo il completamento di 32 orbite attorno a Giove. L'analisi dei dati avverrà durante il 2018.