domenica 6 aprile 2008

I fiori di casa Guidi




Quadri s’intende , realizzati con varie tecniche dai 3 maestri Guido , Gino e Bruno Guidi , perché questo è stato un “ soggetto sentito “.
I fiori di Gino sono stati realizzati con tecnica ad olio su tela o tavoletta , con colori acrilici su tela o tavoletta , con pastelli in cera su cartoncino bristol e forse ad acquerello . Dico forse perché Gino Guidi ha realizzato diverse opere con la tecnica ad acquerello , ma non ricordo un quadro di fiori per cui se qualcuno ne possiede uno , mi farebbe piacere esserne informato. Con la tecnica ad olio ha realizzato quadri di fiori utilizzando il pennello o usando talvolta la spatola e lo “ stecco “ . Lo “stecco “ , così lo chiamava il pittore , era una vecchio arnese in plastica che si usa per la manipolazione della plastilina, per plasmare piccole statue, e che invece egli brandiva prelevando il colore dalla tavolozza e buttandolo con veemenza sulla tela. Mi diceva che lo chiamava “ stecco “ perché i vecchi pittori impressionisti avevano utilizzato nella realizzazione di alcuni quadri con la tecnica della “ macchia “ dei veri e propri stecchi prelevati da arbusti boschivi.
Osservando nel tempo le opere di Gino Guidi ho notato che in realtà , eccetto pochi casi , era difficile individuare in quei quadri la specie botanica di quei fiori , colorati e con forme fantasiose derivate da un reale ricordo di forme vegetali note , inserito in un dolce pensiero rivolto , certe volte a persone care , ma il più delle volte omaggiante una delicata armonia tra la sua personale soddisfazione ed il mondo circostante.
Poesie su tela o tavoletta dove l’equilibrio tra gli sfondi ed i primi piani richiamano una rima baciata , colori in musica dove il pentagramma è punteggiato di contrasti cromatici che nell’insieme danno vita a composizioni floreali dove l’occhio dei visitatori vede rose, giacinti o camelie.










Per questo Gino ha realizzato sempre i quadri di fiori , privilegiando il formato 30x60 cm , come unico soggetto (opera monotematica ), ma una volta , non so se coscientemente o no , è stato palese l’accostamento tra musica e fiori.
Nel quadro “ Per Elisa –omaggio a Beethoven “ un fascio di fiori è adagiato sulla tastiera di un pianoforte che ha sul leggio lo spartito “ Per Elisa “ ,dove è evidente il richiamo del pentagramma alle figure floreali.
In tutti gli altri quadri di fiori non si “vede “ la musica , ma certamente “ si sente “.
Vi garantisco, perché io c’ero, che quando mio padre dipingeva i fiori metteva un disco di musica , non sempre lo stesso e non vi dico di quali autori . Non sono dispettoso , per lui doveva essere solo “ musica".

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