lunedì 1 novembre 2010

Marcello Landi : un poeta, un pittore , un artista.




Marcello Landi (Cecina (LI) 1916 – Roma, 1993) è stato un pittore e poeta italiano.
Nel 1948 sottoscrisse, insieme al poeta Guido Favati e ai pittori Voltolino Fontani, Angelo Sirio Pellegrini, Aldo Neri, il Manifesto dell'Eaismo partecipando alle esposizioni del gruppo eaista nel 1949 alla Casa Dante di Firenze, nel 1953 alla Casa della Cultura di Livorno e nel 1959 alla galleria Pascucci di Grosseto..
Gli anni cinquanta furono anche anni di intensa attività letteraria, che culminarono con la vittoria al premio di poesia "Città di Firenze" (1955) e al premio di poesia "Cittadella" (1956)

Negli anni sessanta formò con il pittore Voltolino Fontani e Angelo Sirio Pellegrini il gruppo pittorico de "Gli Ultimi" ed iniziò ad esporre in modo continuativo a Bottega d’Arte di Livorno, svilluppando una pittura a forte impronta spirituale. Nel 1970 vinse il premio di poesia "Montebelluna" e nel 1983 il "premio letterario nazionale" di Pisa. Nel 1977 si trasferì da Livorno a Roma. Nello stesso anno, in suo onore, venne organizzato a Livorno il "premio nazionale di poesia Marcello Landi", che durerà fino al 2001.
Gli ultimi anni della sua vita furono molto difficili: la salute malferma e alcuni problemi psichici rallentarono fatalmente la sua attività, fino alla morte.
Livorno rimase sempre nel suo cuore , per questo riporto una sua poesia che sottolinea in maniera struggente questo suo sentimento:

LIVORNO MIA

( Agli amici che non vedo più, a quelli perduti, allontanati,scomparsi.)

Siete rimasti laggiù
agli Scogli della Regina
e tornate dal fondo
tra rose e tamerici
e chiamate,chiamate
forse il Dio dei nostri orizzonti.
Ci rivedremo,
sulla terrazza d'oro
quando la Luna
trafuga i bastimenti,
là vi ho lasciato,
ora non trovo che fantasmi
che mi portano l'alghe
dei ricordi: siete rimasti
a guardare le barche
che sanno il fondo del mare
e le strade del cielo.
Livorno mia
non mi dimenticare,
ti ho tradito una volta
come un soldato nero
che più non apparteneva
a questo mondo.
Livorno mia,
ero un soldato nero
che porta una croce

Marcello Landi

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