venerdì 30 maggio 2008

Quando i simboli politici si trasformano in logo economici















La politica ha invaso e quindi lottizzato ogni settore della società e questo è un dato di fatto ,ma la cosa veramente curiosa e stimolante per un approfondimento è constatare che è stato invaso anche il campo del divertimento e del costume.
Le sagre hanno da sempre rappresentato una forma popolare di turismo che aiutava economie di paesi e rioni di città a promuovere le proprie immagini turistiche oltre , s’intende , a portare soldi freschi nelle casse per alimentare nuove iniziative popolari.
Da anni però , ci siamo accorti , che in ogni angolo d’Italia , in estate sono sorte le feste di partito ( Festa dell’Unità , Festa dell’Amicizia , ecc.) che di fatto nel tempo hanno caratterizzato sempre più il periodo più spensierato dell’anno. Apparentemente l’operazione è stata incruenta , anche le Feste dell’Unità più numerose in assoluto e capillari in ogni luogo sono state poi di fatto frequentate non solo da militanti e sostenitori della sinistra italiana ma da tutti ,acquisendo così un marchio sempre più commerciale e meno politico.
Il problema sta esplodendo proprio ora alla vigilia della prossima estate : dopo la formazione delle nuove aggregazioni politiche , tipo PD per intendersi , che fine faranno le Feste dell’Unità e le consorelle Feste dell’Amicizia?
Il problema sembra che sarà dibattuto proprio in questi giorni nei direttivi dei rispettivi partiti, ma vorrei azzardare un pronostico : resteranno le Feste dell’Unità , le Feste dell’Amicizia , mentre la Festa nazionale si chiamerà Festa del PD o quant’altro. Perché " acca’ nisciuno è fesso ! ".

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