martedì 20 maggio 2008

L’Italia è il ventre molle dell’Europa




Non mi ricordo chi è l’autore di questa definizione azzeccatissima e sempre attuale.
Ogni qual volta ci sono delle vivaci manifestazioni di dissenso nei confronti della politica italiana che provengono da altri partners europei , la ragione è sempre da ricercarsi in quella frase.
Per esempio in questi giorni il ministro degli esteri spagnolo Maria Teresa Fernandez de la Vega ha giudicato Xenofoba la politica italiana sugli immigrati . Perché questa improvvisa alzata di scudi?
Il forte movimento migratorio da paesi disastrati del nostro mondo è ormai inarrestabile , il potenziamento dei mezzi di comunicazione e di trasporto hanno reso inesorabilmente raggiungibile il sogno di milioni di disgraziati di potere vivere in un mondo dove esiste la possibilità per tutti di esaudire ogni giorni le primarie necessità ( mangiare , dormire e curarsi ). Con le parabole satellitari , in ogni angolo del mondo arrivano le sfavillanti immagini della pubblicità dei nostri grandi magazzini pieni zeppi di ogni ben di Dio , visioni paradisiache che mettono in moto in maniera feroce e devastante la voglia di raggiungere la personale salvezza .
Ma una politica miope di quegli stati che hanno prodotto e producono il surplus di ricchezza mondiale , non ha provveduto nel tempo ad alimentare i futuri mercati del mondo per cui adesso sono i nostri mercati che subiranno nei prossimi anni una modifica demografica sostanziale. E ‘ inutile dire che sarebbe costata molto meno l’operazione contraria, ma ormai il processo è inarrestabile e provocherà un abbassamento dei livelli medi di qualità della vita dei paesi più industrializzati, un reale innalzamento della qualità di vita di svariati milioni di immigrati extracomunitari , ma anche un ulteriore peggioramento del livello di civiltà del terzo e quarto mondo.
I punti di ingresso più usati per l’arrivo di clandestini in Europa sono le coste meridionali Italiane , per vari motivi : geografici , storico-culturali , etico-religiosi e politici.
Con l’inizio delle attività del nuovo governo Berlusconi è ovvio che i nostri partners europei hanno paura di un eccessivo irrigidimento della nostra politica nazionale nei confronti dell’immigrazione clandestina , ipotizzando che il flusso migratorio possa scegliere altri punti di approdo. La Spagna è senz’altro il possibile nuovo punto di arrivo di altri milioni di clandestini , qualora la politica restrittiva italiana funzionasse , ed è quindi chiara ed ovvia la preoccupazione espressa dal ministro spagnolo in forma indiretta e poco ortodossa .
Forse era più simpatica e funzionale una richiesta di collaborazione internazionale per coordinare questi movimenti biblici senza dare la sensazione sgradevole di mettere il naso nelle vicende politiche del nostro paese che sono e debbono rimanere sempre e con ogni tipo di governo unica prerogativa sovrana del popolo italiano.

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