Un capannone è andato a fuoco nella notte : una fabbrica cinese, a Prato, all-inclusive, modello dello sfruttamento medioevale del lavoro, dove nello stesso edificio il personale ( sic ! o gli schiavi ) lavora, dorme , mangia, passa insomma l'intera giornata per assicurare turni di lavoro stressanti a donne uomini e ... bambini ! Norme di sicurezza nell'ambito dell'impiantistica praticamente inesistenti, così vengono prodotti articoli che poi vanno sul mercato italiano ufficiale e meno ( quello della holding dei vu' cumprà) a prezzi stracciati. Così la maggior parte dell'industria tessile pratese è passata di mano: da imprenditori italiani tartassati dallo stato italiano con tasse e leggi sul lavoro e sicurezza, come potrebbe essere giusto in un paese europeo che ha raggiunto un livello di sviluppo e tutela sociale modello anni 2000 ad imprenditori cinesi ai quali è evidentemente permesso un " balzo indietro nel tempo " . Ma parecchio in là.
Così sono morti 7 lavoratori cinesi nella notte nel Macrolotto 1 alla periferia di Prato dove non hanno trovato scampo dal fuoco e fumo divampato, magari da qualche stufetta per sopravvivere al freddo di questi giorni, in questi loculi dormitori in cartone e cartongesso allestiti nel soppalco del laboratorio dove vengono fabbricati vestiti. Leggo sull'Ansa del 1 dicembre 2013 : " è la morte - annunciata o perlomeno non 'sorprendente, dice l'assessore alla sicurezza pratese di 7 lavoratori cinesi ..." ed allora mi pongo e vi pongo questa domanda ? Prato è in Toscana o in Cina . Si possono ancora adottare in questo territorio le leggi in uso nella Repubblica Italiana del 2013 ?
Pubblicato anche su Verissimo-Kataweb
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