lunedì 21 novembre 2011

L’aristocrazia? “non esiste”, secondo Giulio Giustiniani







Il famoso giornalista, già direttore di varie testate nazionali, Giulio Giustiniani sarà a Firenze martedì 22 novembre per presentare il libro “Il sangue è acqua. Il doge, il santo, l’avventuriero, il principe dei mongoli e altri parenti” edito da Maria Pacini Fazzi  editore di Lucca con cui attraversa i secoli e i continenti per raccontare la storia della sua famiglia, stirpe di nobili dalle origini antichissime.

L’evento si svolgerà a partire dalle ore 18,15 presso il Circolo dell’Unione di Firenze (via Torabuoni, 7) a cui interverranno, insieme all’autore, Giovanni de Marchesi Bonaccorsi e il direttore de “Il Corriere Fiorentino” Paolo Ermini.

Giustiniani in questo libro fa rivivere il grande passato dei suoi antenati, personaggi celebri e non, che l’autore riporta al proprio presente nel segno della ferrea consapevolezza, inculcatagli dal nonno materno, che «il sangue è acqua e niente definisce l’aristocrazia in quanto tale, e quindi l’aristocrazia non esiste. Non è un ceto, né una classe. Nobile è soltanto chi aggiunge a un buon cognome, che se c’è non guasta, alcuni meriti veri e personali: cultura, sensibilità, educazione,
operosità. Il resto è stoltezza e superbia».

Il volume, che appare quasi come un racconto intimo a uso dei propri figli, rappresenta dunque un contributo originale ai rari studi sul mondo aristocratico, in cui il lettore è condotto attraverso i secoli e i costumi di “chi nasce”, come si diceva una volta dei nobili, con passo curioso e disinvolto,
talvolta spregiudicato, ricostruendo una storia minuta, quella con la s minuscola, che spesso gli storici trascurano.

Senza attenersi a una narrazione strettamente cronologica, ma concedendosi digressioni che ne impreziosiscono invece l’andamento a tratti anche romanzesco, il libro descrive come era davvero quel mondo aristocratico e da che cosa era segnato: «la fede in Dio, il senso della misura, l’amore per la bellezza, l’arte di far durare la famiglia insegnandole a non dissipare niente, né beni né ricordi. Come rispettare i più semplici, cioè quasi tutti gli altri. Come vivere dando un significato
al vivere».

Il racconto prende le mosse dai personaggi del ramo materno, i toscani Sardi e Mazzei, per poi affrontare quelli della parte paterna, i veneti Giustiniani e i fiorentini Pandolfini, e concludersi sui tempi a noi più prossimi con brevi squarci legati alla stretta cerchia dei genitori e fratelli. Così, in questo racconto autobiografico, attraverso gli occhi sbigottiti di un bambino che invano cerca
nel passato un segno del suo destino, s’incontra di tutto: un settecentesco banchiere lucchese fallito ad Amsterdam e ridottosi a fare il coltivatore nella Guyana olandese tra schiavi di colore dai sensi troppo accesi; un patriota italiano che si ritrova a combattere come spia per l’indipendenza americana contro gli inglesi; la figlia di un famoso scrittore che giace nel suo letto di moribonda,
martoriata dalla tisi, e invoca il grande padre lontano e assente; due monache di clausura che chiedono a Dio “agonia per sé e gioia per i parenti”; un avventuriero spendaccione che scandalizza la corte polacca. E poi ancora: un monaco che deve lasciare il convento, fino ad arrivare a una signora che s’innamora di un grande poeta romantico, passionale e infedele come lei, e ad un’altra
ancora che, travolta dai sentimenti, abbandona il marito fiorentino per scappare a San Pietroburgo
con un ufficiale dello Zar che discende addirittura da un principe mongolo dell’Orda d’oro di Gengis Khan.

Giulio Giustiniani è nato cinquantotto anni fa a Firenze, ha cinque figli ed ha fatto per quarant’anni il giornalista.

È’ stato caporedattore de “La Nazione”, vicedirettore de “Il Resto del Carlino”, vicedirettore de “Il Corriere della
sera”, direttore de “Il Gazzettino”, direttore responsabile ed editoriale della televisione “La 7”, direttore dell’agenzia
multimediale “Apcom”. Attualmente vive a Percoto, in Friuli, con la moglie Elisabetta Nonino che produce la famosa
grappa. Appassionato di storia del costume e di antiquariato, ha l’hobby del giardinaggio e della cucina.

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