Il blog della famiglia Guidi Mauro di Livorno non ha scopi commerciali ma è solo la testimonianza di una famiglia livornese.
domenica 29 maggio 2011
Esiste davvero ! IL PALIO DE' CIUI
Dal 1 al 5 giugno 2011 il Palio dei Ciui.
E' un meraviglioso ed interessantissimo appuntamento annuale che richiama migliaia di visitatori da tutta la Toscana e non solo.Ovviamente i soggetti principali della manifestazione sono i simpaticissimi ciuchi ma in questi giorni si parlerà di agricoltura,ecologia, ambiente, prodotti naturali e biologici, zootecnia, giardinaggio, florovivaismo, alimentazione di qualità e altro ancora. Non mancheranno mostre . esposizioni ed opportunità culinarie.
Dove ?
La manifestazione si svolgerà all’interno del Campo sportivo in località Ponticelli nel Comune di Santa Maria a Monte ( PI) tutti i giorni indicati dalle ore 17 alle 24.
sabato 28 maggio 2011
All’Esposizione Nazionale del 1861, che a Firenze celebrò la freschissima unità d’Italia, partecipò con lavori antichi e moderni in pietre dure la ex-manifattura granducale, che di lì a poco avrebbe mutato il suo nome in Opificio delle Pietre Dure.
Celebre in tutta Europa, l’aristocratica manifattura che fino dalla sua fondazione, nel 1588, aveva lavorato al servizio esclusivo della corte, si presentò all’ appuntamento con la magnificenza di sempre, e forse con la convinzione di poterla perpetuare, anche nella nuova condizione di istituto statale, in obbligo di finanziarsi con le vendite al pubblico. Potevano confermarla in quella che si rivelò un’illusione di lusinghieri commenti ricevuti nell’ occasione: “Quanto tempo avrà mai costato questa composizione che vi riproduce in unatavola marmorea tutta intera una primavera?”.
Celebre in tutta Europa, l’aristocratica manifattura che fino dalla sua fondazione, nel 1588, aveva lavorato al servizio esclusivo della corte, si presentò all’ appuntamento con la magnificenza di sempre, e forse con la convinzione di poterla perpetuare, anche nella nuova condizione di istituto statale, in obbligo di finanziarsi con le vendite al pubblico. Potevano confermarla in quella che si rivelò un’illusione di lusinghieri commenti ricevuti nell’ occasione: “Quanto tempo avrà mai costato questa composizione che vi riproduce in unatavola marmorea tutta intera una primavera?”.
E davvero una primavere in perenne fioritura è quella che germoglia radiosa nei mosaici dell’Opificio allora e negli anni a seguire, facendo rivivere il naturalismo che aveva brillato nei mosaici del periodo mediceo, ma al tempo stesso assecondando la passione floreale, all’epoca dominante nelle arti decorative di tutta Europa.
Questa finale e seducente attività dell’Opificio per la prima volta è oggetto di una mostra, curata - come il catalogo edito da Sillabe - da Annamaria Giusti, e aperta alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti dal 17 maggio all’11 settembre. Dopo una sezione introduttiva, che riunisce un florilegio di creazioni medicee e lorenesi, di premessa allo stile dei lavori ottocenteschi, la mostra presenta la produzione del periodo post-unitario, che continuò a distinguersi per preziosità di materiali e magistero tecnico, patrimonio irrinunciabile dell’ antico “commesso” fiorentino. Pannelli parietali, tavoli, cofanetti, sculture in pietre dure e oggetti di arredo affascinano
per lo splendore pittorico delle pietre rare, come per le ricercate invenzioni decorative. In più casi esorbitanti, per importanza e costi, a fronte delle esigenze e disponibilità di una clientela borghese.
In mostra lo testimoniano lavori come l’ Anta per armadio, adatta ad un mobile regale, dove il tema cinquecentesco del grande vaso con trionfo floreale rivive in un tripudio di colori, attinti alla tavolozza smaltata delle pietre più rare. Restarono senza acquirenti anche la Giardiniera da sala, pur così accattivante nei soggetti di figura ispirati al gusto per la tranche de vie della pittura dei Macchiaioli, e la squisita Tavola delle magnolie, dove nel serto di convolvoli e magnolie che mollemente la contorna già si avverte la grazia un po’ estenuata dell’Art Nouveau.
La mostra è occasione anche per un’inedita rassegna antologica dei laboratori privati fiorentini, che operavano sulla scia dell’Opificio, spesso riproponendone i modelli eseguiti con materiali meno rari, e riscuotendo un vasto successo di pubblico, invogliato dai costi assai più contenuti. I Savoia stessi, ai quali è dedicata una sezione della mostra, incentivarono questa attività squisitamente fiorentina, come attestano gli arredi che negli anni di Firenze capitale e in seguito andarono ad arricchire la reggia di Pitti, ma anche quella di Lisbona, dove dal 1862 regnò
Maria Pia di Savoia.
Quale futuro allora per un Opificio appassionato di una tradizione che non gli consentiva di sopravvivere? Una riconversione radicale, che già prima della fine del secolo destinò artefici e risorse tecniche alla nascente attività di restauro del patrimonio artistico nazionale, aprendo la via al futuro e tuttora vitale Opificio delle Pietre Dure.
E’ su questo nobile congedo dal passato che la mostra si chiude, senza tralasciare le testimonianze recenti del persistere di una manualità preziosa come i materiali di cui si serve, e che l’ Opificio è riuscito a salvaguardare fino a oggi. Sperando che possa sussistere anche in un domani.
La mostra è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale della città di Firenze, la Galleria d’arte moderna, Firenze Musei e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
giovedì 19 maggio 2011
In Versiliana la Biennale del Disegno
Biennale del disegno
in villa dal 16 luglio al 31 agosto 2011
un progetto a cura di Lorand Hegyi
in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti
Debutta in Versiliana la Biennale del disegno: un’iniziativa del Centro Arti Visive, realizzata in collaborazione con la Fondazione La Versiliana e il Comune di Pietrasanta. Dal 16 luglio al 31 agosto, le sale della villa saranno dedicate ai linguaggi e ai metodi del disegno.
Sette maestri saranno affiancati da sette giovani artisti: l’elemento distintivo sarà quello di dare luogo ad una master class ovvero ad un incontro formativo in cui sarà possibile desumere direttamente dal grande maestro le tecniche e la poetica che hanno mosso la sua mano e la sua mente, dando vita ad un dialogo transgenerazionale.
Tra gli artisti presenti Omar Galliani, Hermann Nitsch, Dennis Oppenehim, Günther Brus, Jan Fabre, Isabelle Champion Metadier, Felice Levini.
“Si tratta di un’importante anteprima - afferma il presidente del CAV Carlo Carli – nell’attesa della prima edizione della Biennale che si terrà nel 2013. Si tratta di un evento che vedrà ancora una volta Pietrasanta al centro dell’interesse artistico internazionale, con protagonisti di primo piano in una cornice straordinaria come quella della Versiliana”.
“L’appuntamento è progettato e coordinato dal CAV – spiega il direttore Alessandro Romanini – ed è perfettamente in linea con le finalità didattiche del centro stesso. Si mira alla valorizzazione delle varie potenzialità del disegno contemporaneo, sia estetiche, sia progettuali. L’esposizione si trasferirà poi in Grecia, in Austria, nella Repubblica Ceca, accentuando il carattere internazionale della nostra scuola che dunque aprirà un dialogo diretto con le più importanti istituzioni artistiche europee”.
mercoledì 18 maggio 2011
Il cerotto ha compiuto 90 anni.
Earle Dickson (10 ottobre 1892 – 21 settembre 1961) è stato un inventore statunitense.
Dickson era un impiegato alla Johnson & Johnson.
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Sua moglie spesso si tagliava rassettando casa e cucinando. Dickson constatò che la garza applicata sulle ferite con un nastro si distaccava. Nel 1920, posizionò la garza al centro del nastro e la ricoprì con crinolina per mantenerla sterile e sicura. A James Johnson, il suo capo, piacque quest'idea specialmente perché poteva essere realizzata in 30 secondi, e così decise di metterla in produzione.
Nell'anno successivo 1921, la Johnson & Johnson avviò la produzione e commercializzazione del nuovo prodotto inventato da Dickson. Sono quindi 90 anni che esiste e viene usato in tutto il mondo il cerotto disegnato in mille modi realizzato in varie forme e con materiali che nel corso dei decenni si sono adeguati alle nuove scoperte scientifiche. In seguito al successo commerciale della sua invenzione, Dickson venne promosso a vice-presidente della società
Dickson era un impiegato alla Johnson & Johnson.
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Sua moglie spesso si tagliava rassettando casa e cucinando. Dickson constatò che la garza applicata sulle ferite con un nastro si distaccava. Nel 1920, posizionò la garza al centro del nastro e la ricoprì con crinolina per mantenerla sterile e sicura. A James Johnson, il suo capo, piacque quest'idea specialmente perché poteva essere realizzata in 30 secondi, e così decise di metterla in produzione.
Nell'anno successivo 1921, la Johnson & Johnson avviò la produzione e commercializzazione del nuovo prodotto inventato da Dickson. Sono quindi 90 anni che esiste e viene usato in tutto il mondo il cerotto disegnato in mille modi realizzato in varie forme e con materiali che nel corso dei decenni si sono adeguati alle nuove scoperte scientifiche. In seguito al successo commerciale della sua invenzione, Dickson venne promosso a vice-presidente della società
martedì 17 maggio 2011
Pietro Pfanner : uno scienziato con la vena artistica.
"Un'adolescenza a Lucca nell'ultima guerra", il romanzo di Pietro Pfanner che sarà presentato questo venerdì (20 maggio) alle 17 nel salone di Palazzo Pfanner (via degli Asili, 33 - Lucca).
Edito da Maria Pacini Fazzi e con una premessa di Umberto Eco , il volume è il racconto della storia personale dell'autore che vuole essere la testimonianza di un'epoca vista con gli occhi di un adolescente .
L'autore, nato a Lucca nel 1929, è medico neuropsichiatra infantile , professore universitario a Pisa dal 1975 al 2004 e direttore della Stella Maris dal 1958 al 2008.
sabato 14 maggio 2011
In mostra al Museo Nazionale di Palazzo Reale a Pisa i quadri dei Savoia
Dal 14 maggio al 18 giugno una interessante mostra " Novecento inedito " per presentare una selezione di cinque capolavori provenienti dalla collezione di casa Savoia e fino ad oggi mai esposti.
" Egloga " di Emilio Longoni esposto alla Biennale di Venezia nel 1912 ed acquistato dal Re ; " Fiori " di Felice Casorati esposto alla Secessione Internazionale di Roma del 1913 ; " Contadina di Terracina " di Amedeo Bocchi del 1914 ; " Donna Pallida " di Giovanni Costetti del 1920 ed acquistato all'Esposizionme di Palazzo Pitti del 1923 ed infine " La via San Giovanni " del livornese Renato Natali del 1920.
Il Palazzo Reale fu costruito nel 1583 da Bernardo Buontalenti per Francesco I de' Medici,Il progetto inglobò alcune domus e torri medievali risalenti fino all'XI-XII secolo e in parte ancora visibili: quella dei conti Gaetani di Terriccio, Pomaya e d'Oriseo (la Torre della Verga d'Oro e la Torre del Cantone, quest'ultima ancora in parte scorgibile su un fianco) e venne rimaneggiato più volte, durante il XVII e il XIX secolo.
Sulla sinistra del palazzo si possono vedere in un vicolo gli arconi a tutto sesto di un edificio medievale ormai ribassati , mentre all'interno del cortile si può vedere una torre antica meglio identificabile, con un portale ad arco in verrucano, due finestrelle con architrave pentagonale e una monofora più in alto. Al piano terra del cortile si vedono anche i resti di un loggiato, con due colonne con capitelli istoriati, in parte abrasi.
Passato poi ai Lorena, prese il nome di "Reale" quando divenne , tra la fine dell'800 ed i primi del '900 , residenza dei Savoia, dai quali passò poi allo Stato Italiano.
Dal 1989 ospita il Museo nazionale, che conserva numerose testimonianze delle famiglie che vi hanno abitato, costituite da dipinti, ritratti, arredi, arazzi, armature, ecc. L'attuale direttore è Dario Matteoni.
Chi visiterà la mostra il 14 Maggio in occasione della Notte dei Musei , l'ingresso sarà gratuito.
e potrà assistere alla relazione di presentazione della mostra tenta dallo stesso Matteoni.
mercoledì 11 maggio 2011
La grafica a Palazzo Lanfranchi di Pisa : suggerimenti.
Il Palazzo Lanfranchi si trova a Pisa sul Lungarno Galilei, angolo vicolo Da Scorno. L'edificio attuale è frutto soprattutto della ristrutturazione avvenuta nel Cinquecento (1539-1535) di quattro nuclei edilizi di origine medievale (dal XIII secolo in poi).
Il portale principale, affacciato verso l'Arno, si trova in posizione asimmetrica verso sinistra, ed è circondato da conci in pietra e sormontato da un terrazzo. Ai vari piani si dispongono eleganti finestre a distanze regolari con timpani triangolari o semicircolari al pian terreno e al primo piano, con cornici in pietra al secondo piano. Completano la decorazione due cornici marcapiano, i profili in pietra e lo stemma sopra al portale del balcone.
Il Palazzo Lanfranchi è oggi , per volontà del Comune di Pisa e dell'Università di Pisa, la sede del Museo della Grafica. Esso ospita le collezioni universitarie del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti, collezione di grafica contemporanea iniziata nel 1958 da Carlo Ludovico Ragghianti.
Importanti nuclei della collezione sono le donazioni di Sebastiano Timpanaro, composta da oltre mille pezzi e che fa della sezione otto-novecentesca il suo punto forte, e la donazione Argan, composta da circa 600 pezzi della seconda metà del '900.
Molte, infine, le donazioni di vari artisti tra cui Giuseppe Capogrossi, Mario Chiattone, Fabrizio Clerici, Emilio Greco, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Achille Perilli, Arnaldo e Giò Pomodoro, Pablo Picasso, Aligi Sassu, Vittorio Tavernari, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Alberto Ziveri.
Periodicamente nel Palazzo Lanfranchi sono organizzate importanti mostre di grafica di importanza internazionale . Dal 17 giugno al 13 novembre 2011 ospiterà la mostra " Da Corot a Renoir .Grafica francese dell'ottocento " realizzata con opere della raccolta del Gabinetto Disegni e stampe dell'Università di Pisa e di un'importante collezione privata pisana.
Intanto a Palazzo Lanfranchi proseguono anche le iniziative legate al progetto ''Un anno con Pinocchio'' e dal 28 maggio al 31 luglio saranno in mostra le opere di Antonio Bobò. L'artista, che alla fine degli anni '90, riversa sul tema di Pinocchio un'inesauribile vena immaginifica, onirica e visionaria.
La grafica a Palazzo Lanfranchi di Pisa : suggerimenti.
Il Palazzo Lanfranchi si trova a Pisa sul Lungarno Galilei, angolo vicolo Da Scorno. L'edificio attuale è frutto soprattutto della ristrutturazione avvenuta nel Cinquecento (1539-1535) di quattro nuclei edilizi di origine medievale (dal XIII secolo in poi).
Il portale principale, affacciato verso l'Arno, si trova in posizione asimmetrica verso sinistra, ed è circondato da conci in pietra e sormontato da un terrazzo. Ai vari piani si dispongono eleganti finestre a distanze regolari con timpani triangolari o semicircolari al pian terreno e al primo piano, con cornici in pietra al secondo piano. Completano la decorazione due cornici marcapiano, i profili in pietra e lo stemma sopra al portale del balcone.
Il Palazzo Lanfranchi è oggi , per volontà del Comune di Pisa e dell'Università di Pisa, la sede del Museo della Grafica. Esso ospita le collezioni universitarie del Gabinetto Disegni e Stampe del Dipartimento di Storia delle Arti, collezione di grafica contemporanea iniziata nel 1958 da Carlo Ludovico Ragghianti.
Importanti nuclei della collezione sono le donazioni di Sebastiano Timpanaro, composta da oltre mille pezzi e che fa della sezione otto-novecentesca il suo punto forte, e la donazione Argan, composta da circa 600 pezzi della seconda metà del '900.
Molte, infine, le donazioni di vari artisti tra cui Giuseppe Capogrossi, Mario Chiattone, Fabrizio Clerici, Emilio Greco, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Achille Perilli, Arnaldo e Giò Pomodoro, Pablo Picasso, Aligi Sassu, Vittorio Tavernari, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Alberto Ziveri.
Periodicamente nel Palazzo Lanfranchi sono organizzate importanti mostre di grafica di importanza internazionale . Dal 17 giugno al 13 novembre 2011 ospiterà la mostra " Da Corot a Renoir .Grafica francese dell'ottocento " realizzata con opere della raccolta del Gabinetto Disegni e stampe dell'Università di Pisa e di un'importante collezione privata pisana.
Intanto a Palazzo Lanfranchi proseguono anche le iniziative legate al progetto ''Un anno con Pinocchio'' e dal 28 maggio al 31 luglio saranno in mostra le opere di Antonio Bobò. L'artista, che alla fine degli anni '90, riversa sul tema di Pinocchio un'inesauribile vena immaginifica, onirica e visionaria.
giovedì 5 maggio 2011
11 maggio 2011 : da Brescia il via delle Mille Miglia 2011
Alfa Romeo 6C 1500 MMS del 1928
Da mercoledì 11 maggio, Piazza della Loggia accende le luci sulla Mille Miglia. Ma è giovedì 12 la giornata dell'attesissima punzonatura, dell'esposizione delle auto e della partenza in serata preceduta dalle splendide Ferrari. Prima tappa a Bologna; il giorno dopo, venerdì 13, sosta a San Sepolcro e via verso Roma con la spettacolare passeggiata finale nel centro della capitale. Sabato 14, la giornata cruciale: sosta a Buonconvento nel lungo ritorno verso Brescia. La notte incoronerà la regina delle regine rinnovando la magia di una passione unica al mondo, quella della Freccia rossa. Domenica 15, premiazione al Teatro Grande, come da tradizione.
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mercoledì 4 maggio 2011
Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli grandi pittori legati alla Valdelsa
Tabernacolo della Madonna della Tosse di Benozzo Gozzoli
La Valdelsa è la valle del fiume Elsa, che nasce dal fianco occidentale della Montagnola Senese fra Siena e Radicondoli, e confina a ovest con la Val di Cecina nel Volterrano, a est con le prime propaggini del Chianti, a sud con la Val di Merse e a nord con il Valdarno.
Un territorio caratterizzato nel '400 da una intensa attività artistica , dove in particolare Castelfiorentino che si trovava all'incrocio tra la via Francigena e la via Volterrana ha fornito momenti di grande ispirazione ad artisti del calibro di Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli.
Adorazione dei Magi - Cosimo Rosselli
Il museo Be-Go di Castelfiorentino ha realizzato una mostra a loro dedicata dal titolo " Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle terre di Castelfiorentino .Pittura devozionale in Valdelsa " curata da Anna Padoa Rizzo e Serena Nocentini.
Fino al prossimo 31 luglio si potranno ammirare ogni giorno (9-13;15,30-19,30) escluso il martedì mattina ,14 opere provenienti da molte gallerie nazionali.
Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli grandi pittori legati alla Valdelsa
Tabernacolo della Madonna della Tosse di Benozzo Gozzoli
La Valdelsa è la valle del fiume Elsa, che nasce dal fianco occidentale della Montagnola Senese fra Siena e Radicondoli, e confina a ovest con la Val di Cecina nel Volterrano, a est con le prime propaggini del Chianti, a sud con la Val di Merse e a nord con il Valdarno.
Un territorio caratterizzato nel '400 da una intensa attività artistica , dove in particolare Castelfiorentino che si trovava all'incrocio tra la via Francigena e la via Volterrana ha fornito momenti di grande ispirazione ad artisti del calibro di Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli.
Adorazione dei Magi - Cosimo Rosselli
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Fino al prossimo 31 luglio si potranno ammirare ogni giorno (9-13;15,30-19,30) escluso il martedì mattina ,14 opere provenienti da molte gallerie nazionali.
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