

Figlio del conte Alphonse e della contessa Adèle de Toulouse-Lautrec , il giovane Henri fu tragicamente segnato nel fisico dal nanismo , dalla sifilide e dall’alcool.

Per questo la sua scelta di “nascondersi “ nei bassi fondi del famoso quartiere parigino degli artisti vivendo tra le prostitute per lunghi periodi , diventandone un intimo confidente e testimone con i suoi quadri della loro vita disperata. Morì per complicazioni dovute all'alcolismo e alla sifilide nella tenuta familiare Malromé, nei pressi di Saint-André-du-Bois, pochi mesi prima del suo trentasettesimo compleanno.
Diversi film hanno descritto la vita e l’arte di questo grande pittore , ma ritengo che il film Moulin Rouge, con José Ferrer e Zsa Zsa Gabor, del regista John Huston (1952) fornisca il giusto approccio emotivo per leggere ed interpretare la pittura di Toulouse Lautrec . Ho rivisto in tv il film ed ho avuto questa conferma con una semplice prova : fotografando alcune immagini in tv ho avuto la riprova di ciò che pensavo. John Huston è riuscito nel suo film a trasmettere il sapore dell’atmosfera “ bohèmienne parigina “ tramite una accorta scenografia e fotografia che
ritaglia spazi , impressioni e colori come ritroviamo nei quadri di Toulouse Lautrec.
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Guarda caso il film ricevette all’epoca ( due Oscar : Premi Oscar 1953 migliore scenografia colore (Paul Sheriff e Marcel Vertès), migliori costumi colore (Marcel Vertès) !

Volete provare per una sera una grande emozione ? Guardate prima in DVD il film Moulin Rouge del 1952 e dopo ammirate su una enciclopedia dell’arte i quadri di Toulouse Lautrec. Provate.

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