martedì 7 ottobre 2008

La moda del viola ed il disastro finanziario.


















Passando per le strade di paesi e città avrete notato che quest’anno è molto di moda il colore viola .
Le vetrine dei negozi di abbigliamento sono pieni di capi in questa tonalità , molte signore che incontrate
indossano , vestiti o accessori colorati in varie sfumature del viola, le riviste di moda o gossip in generale riportano
foto intriganti di donne celebri del mondo dello spettacolo, della cultura , della politica o quant’altro , sempre rigorosamente in viola.
E’ di moda . Però la cosa stuzzica un po’ la curiosità perché tutti abbiamo un rapporto di odio amore con questo bellissimo colore simbolo appunto di contrasti irrazionali ed emotivi.
In pittura si dice che il viola è un colore secondario, in quanto deriva dalla mescolanza dei colori primari blu e rosso
ed infatti esprime un'energia pura, atavica , una forza legata alla vitalità del rosso e all'intimo accoglimento dell'azzurro che rappresenta così un punto di incontro tra passione ed intelligenza, tra amore e saggezza.
Il viola è stato a lungo considerato un colore regale infatti l’ametista, trasparente quarzo viola, si trova nei gioielli della Corona Reale Britannica ed era anche la favorita di Caterina la Grande e dei reali Egiziani.
Leonardo da Vinci scrisse che l'ametista era in grado di dissipare i cattivi pensieri e di accelerare l'intelligenza. però nello stesso tempo per altre persone è un colore associato ad eventi negativi ( si dice comunemente che porta male ).
In particolare questa superstizione è molto diffusa nel mondo dello spettacolo dove raramente il colore viola viene accettato in scena ma la ragione è abbastanza facilmente individuabile .
Il viola è il colore dei parametri liturgici usati in periodo quaresimali. In questo periodo dell'anno (40 giorni prima di Pasqua ), nel Medioevo, venivano vietati tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Questo comportava per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro notevoli disagi economici, in poche parole tanta miseria.
Era molto tempo comunque che la moda non poneva in maniera così massiva l’attenzione sul viola ma pur apprezzandone l’elegante tonalità e pur non essendo chi scrive assolutamente superstizioso è facile notare l’abbinamento temporale con l’evento del crack finanziario mondiale che certamente alimenterà ancor più la leggenda metropolitana del colore “ sfigato “
Andiamo però in soccorso del povero colore viola facendo notare che una intera , bellissima e per questo fortunatissima città toscana , Firenze , ha come simbolo un bel giglio viola.
Anche qui la storia ci viene in aiuto. Da secoli il colore viola è ottenuto artificialmente tramite un particolare lichene della famiglia delle Roccellaceae, la Roccella tinctoria. Presente soprattutto sugli scogli e le rocce marittime del bacino mediterraneo, essa era nota già agli antichi egizi, utilizzata nel vicino Oriente e in Terra Santa centinaia di anni prima la nascita di Cristo,. ma in Occidente il suo uso si diffuse dopo la metà del 1200, per merito di un alchimista e tintore di panni , Giunta d’Alamanno, facente parte della corte di Federico II di Svezia. che organizzò nel 1228 la sesta Crociata Il giovane alchimista partecipò alla crociata ed ebbe modo di apprendere il segreto di produzione della Roccella Tinctoria portandolo così a Campi Bisenzio.
Giunta d’Alamanno si stabilì successivamente a Firenze nel quartiere di Santa Maria Novella ed il colore viola ……..
Ed oggi allo stadio Franchi sventolano al vento migliaia di bandiere viola e si alzano al cielo grida “ forza viola “.





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