In esposizioe dal 13 marzo al 25 settembre 2016 presso il Museo Nazionale Atestino di Este (PD), il Museo Archeologico Nazionale di Adria (RO) ed il Museo d’arte orientale di Venezia
Nel millennio che precede l’era cristiana, si affacciano alla storia due grandi civiltà, capaci di proporre manufatti di straordinaria raffinatezza ed una evoluta civiltà: l’Impero Romano ed il regno di Qin, due storie parallele nel tempo ma che si avverano a più di 8 mila chilometri di distanza.Nato come piccolo regno militare, Chu si espanse al punto da diventare, sul finire del Periodo delle Primavere e degli Autunni (770 - 454 a.C.), una vera e propria potenza e visse il suo momento di massimo splendore nel successivo Periodo degli Stati Combattenti (453 - 221 a.C.)
Un accordo tra Italia e Cina, ( Regione Veneto e la Provincia cinese dell' Hubei), consente per la prima volta in Europa di scoprire le testimonianze, della civiltà dell’antico Regno, come successivamente, una Mostra allestita al Museo Provinciale del Hubei, consentirà ai cinesi di avvicinarsi alla grande storia dell 'Impero Romano .A rendere del tutto eccezionale questo progetto è l’esposizione dei “reperti ospiti” dal Museo Provinciale del Hubei accanto alle coeve testimonianze territoriali esposte nei Musei Nazionali Archeologici di Este e di Adria, sedi delle mostre.
L'elevata qualità e stato di conservazione di reperti archeologici rinvenuti nella provincia di Hubei, cuore dello stato di Chu, testimonia come la supremazia del regno fosse culturale, prima ancora che militare.
Armi e giade che rappresentano i due punti estremi dello Stato di Chu: la supremazia terrena attraverso la guerra e il consenso celeste attraverso l'offerta del bene più prezioso.
Bronzi rituali ding e dui, indicatori della ricchezza e del prestigio della classe nobile. La loro forma, le fantasiose cesellature e le iscrizioni votive sottolineano la grande abilità degli artigiani di Chu, in continuità con la gloriosa tradizione dei bronzi Cinesi fin dalla più profonda antichità.
Lacche straordinarie sono tra gli oggetti più sorprendenti, solo se si pensa che esse sono di legno e che grazie alla laccatura ci sono giunte pressoché intatte dopo oltre due millenni e mezzo.
Persino strumenti musicali, parte di vere e proprie orchestre, sono segno di una padronanza dell’arte musicale senza eguali al mondo nel V secolo a.C. Le campane di bronzo niuzhong e yongzhong costituiscono senza dubbio i reperti più identificati con la cultura dell'epoca. La loro forma del tutto originale e la speciale lavorazione oltre a farne oggetti d'arte in sé sono espressione di eccezionali sperimentate conoscenze nel campo della musica.
Con l’organizzazione di Cultour Active, per la prima volta una Mostra di tesori archeologici sarà completamente rivisitata integrando l’allestimento espositivo in modo dinamico, multimediale e coinvolgendo il pubblico in un’esperienza multisensoriale.
Il blog della famiglia Guidi Mauro di Livorno non ha scopi commerciali ma è solo la testimonianza di una famiglia livornese.
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