Nato a Bagheria in una famiglia di idee liberali rilevò fino da piccolo la predisposizione alla pittura tanto che già nel 1928, diciassettenne, partecipo' alla sua prima mostra collettiva a Palermo.
La sua arte sociale matura alla fine degli anni '30 durante un soggiorno a Milano. Poi a Roma, dove stringe rapporti con colleghi come Mazzacurati, Fazzini, Cagli, ma soprattutto con il critico Antonello Trombadori, con cui inizio' un sodalizio intellettuale e politico che lo accompagno' per tutta la vita. Se la Crocifissione fu il dipinto che gli dette la fama, pur fra mille polemiche da parte del clero e del fascio, la sua ricerca pittorica non venne mai meno anche negli anni difficili della guerra.
Sposata nel '47 la compagna e fidata confidente Mimise, realizzo' opere come Pausa dal lavoro, diventata simbolo della rinascita, a cui lo stesso Pasolini dedico' una poesia, capolavori quali Canottieri che cantano, L'occupazione delle terre incolte che presento' alla Biennale di Venezia del 1950.
Intanto la figura femminile diventava dominante nella pittura come lo fu nella vita privata e fra i dipinti piu' grandi figura Donne stanze paesaggi oggetti del '67, oggi esposto alla galleria comunale di Bagheria. Senza parlare della serie di opere in cui ritrae Marta Marzotto, musa ispiratrice e modella prediletta, a cui fu legato sentimentalmente per lunghi anni.
Degli anni '70 sono le opere piu' celebrate, dai Funerali di Togliatti (1972) alla Vucciria (1974), meraviglioso affresco del mercato palermitano.
Muore nel 1987 . Negli ultimi periodi della sua vita si dice che forse aveva ritrovato “la fede “.
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