Una grande mostra Pisa, Palazzo Blu dal 16 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016
“Toulouse ‐ Lautrec. Luci e ombre di Montmartre”, è il titolo scelto per la mostra,perché è proprio nel cuore del quartiere di
Montamartre, dove ancora oggi è possibile ammirare le vetrate di quello che fu il suo atelier, che Lautrec diventa l’anima di Montmartre dove dipinge alcuni dei suoi più importanti lavori
L’esposizione presenta al grande pubblico la straordinaria avventura umana e artistica di Henri de Toulouse‐Lautrec, uno dei “giganti” dell’arte europea, con opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private francesi e internazionali. Oltre
180 opere in mostra per raccontare l’artista di Albi: l’intera raccolta dei suoi più celebri manifesti, numerosi disegni, un’attenta selezione di dipinti e, per la prima volta in Italia, una delle più complete collezioni della sua opera grafica, composta da prime edizioni e numerose litografie con dediche originali dell’artista.
Attraverso la sua produzione Lautrec è riuscito, più di chiunque altro, a descrivere ecaratterizzare una città, i colori di una generazione e, più in generale, il vero stile di vita della Parigi di fine Ottocento, la Parigi del Moulin Rouge, di Montmartre e delle maison closes. Lautrec con la sua opera consegna alla storia le vedettes del mondo gioioso e decadente della
Belle Époque. Lautrec, che vive nei bordelli, che studia la nudità per mutarla in arte, in colore, nel fondo viola o blu elettrico dei suoi enormi manifesti, è il maestro di capolavori dotati di uno sperimentalismo che spalancherà le porte all’avvento della modernità e all’uso della rappresentazione artistica come veicolo pubblicitario.
Degas, conosciuto nel
1884, è stato un grande amico di Lautrec e con lui ha condiviso l’audacia della concezione formale, l’eliminazione del mito della perfezione ed entrambi colgono con toni crudi e vena narrativa una diversa forma di bellezza, la lussuria, la decadenza. In mostra sono esposti due disegni di Edgar Degas,
Femme nue s’essuyant e Petit danseuse, che raccontano il rapporto tra i due artisti e il valore poetico che rincorrevano nel catturare nella descrizione dei corpi alcune gestualità femminili. È invece insieme a
Bonnard che Lautrec concorre, con le sue litografie colorate, al rinnovamento dell’incisione. Illustra album, opere letterarie, testi musicali, elimina ogni distanza fra le varie manifestazioni, istituisce un rapporto fecondo tra grafica e pittura. Nel 1889 Bonnard disegna un manifesto per l’apertura del
Moulin Rouge, due anni più tardi Lautrec realizza, a sua volta, uno dei capolavori del genere.
La presenza a Parigi di
Vincent Van Gogh, conosciuto nel
1886 nello studio di Cormon,si rivela particolarmente incisiva; è grazie a Van Gogh che Lautrec si avvicina al
giapponismo, influsso che rimarrà poi una costante nel tratto dell’artista. Diversi sono gli esempi che possiamo trovare in mostra come nel manifesto dedicato al
“Divan Japonais” (1892/1893) dominato dalla figura scura nettamente delineata di Jane Avril o nel manifesto dedicato all’attore “
Caudieux”(1893).
Cenni biografici dell'artistaToulose Lutrec nasce nel 1964 ad Albi con un fisico compromesso e due rovinose cadute provocano al giovane la rottura di entrambe le gambe tanto che suoi arti inferiori smettono di crescere facendo si che la sua statura non superi nemmeno in età adulta il metro e mezzo circa. Le sue condizioni fisiche gli impediscono di svolgere le più diverse attività, spingendolo a rifugiarsi nella sua arte . Presto inizia a frequentare il quartiere di Montmartre che influenzerà in maniera profonda la sua arte; la sua celebrità cresce velocemente e le più importanti riviste gli commissionano illustrazioni, su tutte il
Figaro Illustré, il Courrier Francais o la Revue blanche. In poco tempo Toulouse‐Lautrec viene definito l’anima di Montmartre e rappresenta nelle sue opere le scene di vita al Moulin Rouge, nei locali, nei teatri ,soprattutto nelle celebri “maison closes”. Negli ultimi anni di vita, debilitato e allostremo delle forze, ripropone nella sua opera temi vivi fin dalla giovinezza, come glianimali, il circo, i cavalli ed esperienze dell’ultima stagione della sua vita.
Muore il 9settembre 1901, poco prima di compiere 37 anni.La mostra :Il percorso espositivo della mostra si sviluppa in
cinque sezioni: la prima “Le star – luci e colori di Montmartre” è dedicata ai
protagonisti e alla vita nel quartiere di Montmarte e comprende i più noti manifesti realizzati dall’artista, tra i quali, il Moulin Rouge, LaGoulue, di cui sono sopravvissuti pochi esemplari nel suo stato originario, i manifesti dedicati ad Aristide Bruant, rude chansonnier d’avanguardia che commissiona a Lautrec alcuni manifesti dei suoi spettacoli al locale Ambassadeur, in cui si esibisce. E ancora, La Clownesse au Moulin Rouge (1897) e Yvette Guilbert (1893). Oltre ai manifesti in questa sezione sono esposte le raffinate litografie a colori, e alcuni dipinti a olio su cartone, come la splendida Femme Assise del 1893.
la seconda“Il Teatro, l’opera e lo spettacolo d’avanguardia”comprende una serie di opere dedicate dall’artista agli
spettacoli teatrali, di cui è un assiduo frequentatore. Oltre a rappresentare gli attori, Lautrec si concentra anche sullo spettacolo che si svolge nei palchi, nei corridoi e nel ridotto dei teatri parigini, come testimoniano la Loge au mascaron doré, litografia del 1894, e la litografia a colori La grande Loge (1896) in cui viene rappresentata la commedia per eccellenza, quella della convenzione sociale, di cui Lautrec è uno degli interpreti più mirabili.
la terza “Il Grande pubblicitario” in cui viene esplorato il Lautrec pubblicitario, con le
opere grafiche da lui realizzate per pubblicizzare e illustrare gli oggetti più vari. Tra le opere in mostra il celebre manifesto La Chaîne Simpson del 1896, utilizzato per reclamizzare una nota marca di catene per biciclette e il manifesto Confetti del 1894, in cui pubblicizza i coriandoli di carta sparsi sulla protagonista da mani guantate. Esposto in questa sezione l’olio su cartone Soldat anglais fumant la pipe, enigmatico dipinto proveniente dal Museo Toulouse Lautrec di Albi.
la quarta “Maison closes” dedicata principalmente alla
serie di undici litografie che compongono l
’album Elles, realizzato nel 1896, nel quale l’artista racconta
la vita quotidiana delle prostitute, da cui è profondamente colpito. In questa serie è molto forte l’influenza del giapponismo e dell’opera di Degas; tra le opere in mostra, oltre alle unidici litografie dell’album, il dipinto su cartone Femme se frisant del 1891, in cui l’artista ritrae una donna di spalle nell’atto di sistemare l’acconciatura e il dipinto di Pierre Bonnard, Nu au tab del 1903.
la quinta “Nel segno. Le passioni” raccoglie una serie di litografie e dipinti dedicati ai temi cari all’uomo Toulouse Lautrec, in cui si coglie la straordinaria versatilità creativa dell’artista:
i cavalli, il circo, incontri e temi di vita quotidiana, sono i soggetti rappresentati. Tra le opere le Jockey, litografia del 1899 in cui Lautrec riprende il tema a cui si era dedicato nelle prime opere giovanili delle corse e dei cavalli; Il Granchio che mangia una razza, acquarello su cartone del 1893 e l’opera su cartone Monsieur Tapiè de Celeyran a caccia.
Il percorso espositivo è arricchito da una selezione di opere degli
Italiens de Paris,capolavori di grandi maestri italiani, tra cui
Boldini, Natali, Zandomeneghi e Macchiati che, per stile o tematiche, si sono ispirati all’arte di Toulouse‐Lautrec. Tra queste il celebre
Moulin de la Galette di
Federico Zandomenighi.
La mostra, curata da
Maria Teresa Benedetti, si avvale del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Toscana e del Comune di Pisa ed è organizzata dalla Fondazione Palazzo Blu in collaborazione con Mondo Mostre. Il catalogo della mostra, edito da
Skira Editore, raccoglie
per la prima volta in lingua italiana l’opera grafica completa dell’artista.